Barolo DOCG

Nasce nel cuore delle colline di Langa, a pochi chilometri a sud della città di Alba, in un suggestivo itinerario di colline cesellate dalla mano esperta dell’uomo e sorvegliate da imponenti castelli medioevali. La prima citazione del “Barol” risale al 1751 e, sempre nello stesso periodo, una relazione agraria informa che il maggior reddito dell’omonimo comune deriva dal vino e dalle vigne ben coltivate. Vini buoni ma ancora mal vinificati e dolciastri, finché nell’Ottocento la marchesa Falletti di Barolo non chiama dalla Francia l’enologo francese Louid Oudart a correggerne gli errori di vinificazione. E’ nelle tenute del padre che Cavour inizia la sperimentazione viticola ed è dal castello di Grinzane che nel 1848 escono le prime 100 bottiglie di “vino vecchio 1844”, opera di Oudart e progenitrici del moderno Barolo.

Descrizione: Colore rosso granato. Odore intenso e caratteristico. Sapore asciutto, pieno, armonico. Titolo alcol. min. 13%. Invecchiamento obbligatorio minimo di 36 mesi (60 per la Riserva), di cui 24 in botti di rovere o castagno, talvolta in barriques, ma può stare in bottiglia anche oltre i 20 anni evolvendosi ancora. Abbinamenti: arrosti di carne rossa, brasati, cacciagione, selvaggina, cibi tartufati, formaggi a pasta dura e stagionati. Ottimo anche come vino da meditazione e il Barolo chinato con il cioccolato.

Tipologie: Barolo, Barolo Riserva, Barolo e Barolo Riserva con una delle “menzioni geografiche aggiuntive” alle quali può essere aggiunta la menzione “vigna” seguita dal relativo toponimo o nome tradizionale. La denominazione «Barolo chinato» è consentita per i vini aromatizzati con base di vino «Barolo».

Vitigni: Nebbiolo 100%

Disciplinare: Approvato DOC con DPR 23.04.1966 (G.U.146 – 15.6.1966), poi approvato DOCG con DPR 01.07.1980 (GU 21 – 22.01.1981)

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