Sangiovese di Romagna DOC

Le testimonianze più antiche risalgono al 1600, quando il vitigno è citato nel”Trattato della vite” del Solderini.

Una leggenda vuole che il nome derivi dal colle (Colle Giove) sul quale sorge il centro antico di Sant’Arcangelo di Romagna.

Le diverse situazioni pedo-climatiche (dai tipi di suolo alle differenze termiche) che si incontrano negli areali di coltivazione della DOC si riflettono nelle differenze (minore grado alcolico, minore estratto, maggiore acidità, maggiore sapidità) espresse dalle menzioni geografiche aggiuntive.

Colore rosso rubino (Novello) talora con orli violacei (Sangiovese di Romagna, anche Superiore e Riserva). Odore vinoso con profumo delicato che ricorda la viola (Sangiovese di Romagna, anche Superiore e Riserva), vinoso, intenso fruttato (Novello).

Sapore secco, armonico, leggermente tannico, con retrogusto gradevolmente amarognolo (Sangiovese di Romagna, anche Superiore e Riserva), secco o leggermente abboccato, sapido, armonico (Novello). Titolo alcol. minimo 12% (Sangiovese di Romagna), 11,5% (Novello), 12,5% (Superiore), 13% (Riserva).

Invecchiamento minimo 24 mesi di cui almeno 2 in bottiglia. Abbinamenti:  primi piatti a base di sfoglia tirata a mano, arrosti, umidi, brasati, cacciagione, castrato alla griglia, funghi, formaggi a pasta dura e stagionati, salumi locali e il novello con le castagne.

Disciplinare:  approvato DOC con Dpr 09.07.67 (G.U. n. 203 del 14.08.1967), poi diventato Romagna Sangiovese con DM 22.09.2011 (G.U. 235 del 8.10.2011)

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