Franco e i suoi pastori artistici di cioccolato

Nella ricorrenza dell’Immacolata il Gran Bar Franco di Napoli ha donato pastori artistici di cioccolato

L’Avvento è il periodo dell’anno in cui predominano i dolci natalizi, dai panettoni ai pandoro, dagli struffoli ai roccocò e così di seguito. Pastori artistici di cioccolato non si ricordano nei tempi recenti. La curiosa e simpatica iniziativa del Gran Bar Franco  in viale Augusto a Fuorigrotta, e del suo giovane titolare Giuseppe Marzio, farà certamente discutere in famiglia, magari mentre si tirano i numeri della tombola. Nella smorfia napoletana il cioccolato è rappresentato dal n 10, agiatezza e benessere; il pastore fa 12, e indica gioia in famiglia; in ultimo il bar fa 41, e indica voglia di scappare dallo stress della vita quotidiana, questo un terno sicuro da giocare e poi …con un poco di fortuna….Nella giornata dell’Immacolata appena trascorsa, sono stati donati delle copie di pastori di cioccolato, fino ad esaurimento delle scorte, ai clienti che sono entrati in negozio, dalla mattina fino al tardo pomeriggio. I pastori di cioccolato verranno esposti tra i pastori veri nel presepe classico napoletano di San Gregorio Armeno, realizzato dal maestro Marco D’Auria, per tutto il periodo delle feste, fino all’Epifania. Questo è stato il debutto ufficiale delle Feste di Natale 2023.

L’iniziativa di Giuseppe Marzio, celebra  la tradizione del presepe nel segno della golosità con i pastori di cioccolato tra quelli veri del maestro D’Auria. Le famiglie napoletane sono solite nel giorno dell’Immacolata addobbare la casa a festa per Natale, con albero, luci e presepe. L’innovazione, invece, fa spuntare quest’anno dei ghiotti pastori di cioccolato all’interno di un presepe classico napoletano, realizzato da un maestro di San Gregorio Armeno. L’idea di Giuseppe è semplice ma allo stesso tempo ricca d’amore per la tradizione delle feste: aggiungere dei pastori interamente fatti di cioccolato in un presepe anch’esso completamente lavorato artigianalmente, come si usa a Napoli. «Il presepe è un’istituzione, ed una cultura sacra, intoccabile» spiega Giuseppe. Cinque i soggetti, tra cui ovviamente Gesù Bambino e due dei tre Re Magi, oltre all’asinello, faranno capolino tra le grotte, i balconcini e le botteghe in miniatura messi a punto con dedizione e dovizia certosina di particolari dal maestro D’Auria. Nei giorni dell’allestimento, che ha preceduto l’inaugurazione, l’opera ha già attirato l’attenzione di molti clienti curiosi. Cioccolato al latte finissimo, preparato dal laboratorio del Bar Franco, che risale al 1945,  unito alla passione per il presepe, vanto e orgoglio artistico di Napoli nel mondo, che alcuni anni addietro è stato ad un passo dal riconoscimento UNESCO. L’iniziativa simbolica dell’8 dicembre vuole dare al quartiere Fuorigrotta quel tocco di magica dolcezza che durante le feste di Natale non guasta mai.

Harry di Prisco

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